Meglio fondo pensione, PIP o polizza vita?
Fondo pensione e PIP - le cosiddette forme pensionistiche complementari - da una parte e polizza vita dall’altra sono due forme di risparmio che rappresentano una rete di protezione per sé e per la propria famiglia, anche se si tratta di soluzioni differenti fra loro sotto molti aspetti.
Indice
Che cosa sono le forme pensionistiche complementari - fondi pensione e PIP - e le polizze vita?
Polizze vita e forme pensionistiche complementari sono due diverse forme di risparmio di cui analizzeremo nel dettaglio le differenze, in modo da comprendere meglio quale sia la soluzione più adatta rispetto alle proprie esigenze. Partiamo dalla loro definizione per poi approfondirne i diversi aspetti.
Fondi pensione
Come detto, i fondi pensione, istituiti da vari soggetti tra cui le Compagnie di assicurazione, rientrano tra le forme di previdenza complementare. Essi garantiscono una rendita aggiuntiva rispetto alla pensione derivante dalla previdenza obbligatoria.
Tipicamente si sceglie di integrare la pensione per non vedere il proprio tenore di vita calare bruscamente al momento del pensionamento, poiché nel corso degli ultimi anni gli assegni pensionistici si sono molto assottigliati. I fondi sono costituiti sotto forma di patrimonio separato e autonomo rispetto a quello delle società istitutrici, in quanto destinati esclusivamente al pagamento delle prestazioni degli iscritti.
Ai fondi è possibile aderire sia su base volontaria del singolo soggetto che in forma collettiva - ad es. tutti i lavoratori appartenenti ad una determinata impresa possono aderire in base a quanto stabilito dal loro contratto collettivo di lavoro.
Il soggetto aderente versa dei contributi periodici che vanno a costituire insieme ai rendimenti, e al netto di commissioni e imposte, il montante che costituirà la futura pensione integrativa da affiancare a quella pubblica o delle Casse di previdenza.
PIP
Anche i PIP - Piani Individuali Pensionistici - rientrano tra le forme pensionistiche complementari. In questo caso è possibile aderire solo su base individuale ed anche i PIP vanno a costituire un patrimonio separato e autonomo rispetto a quello della Compagnia di assicurazione che li istituisce mediante dei contratti di assicurazione sulla vita.
Polizze vita
Le polizze sulla vita sono dei contratti assicurativi che si sottoscrivono, versando un premio, per offrire ai beneficiari:Obiettivi di fondi pensione, PIP e polizze vita
Appare subito chiaro che queste forme di risparmio rispondono ad obiettivi diversi.
I fondi pensione e i PIP:
Dunque hanno l'obiettivo di garantire un adeguato tenore di vita a chi vi aderisce, al momento della pensione.
Le polizze vita:
Quindi hanno l'obiettivo di proteggere i beneficiari da specifici eventi che potrebbero mettere in crisi le finanze del nucleo familiare.
Trattamento fiscale di fondi pensione e polizze vita
Tra le differenze di queste forme di risparmio, troviamo anche il trattamento fiscale. Vediamo nel dettaglio quali sono le regole del fisco italiano per fondi pensione/PIP e polizze vita.
Trattamento fiscale dei fondi pensione/PIP
I benefici fiscali riservati alla previdenza complementare sono di tre tipi. I contributi versati possono essere dedotti in dichiarazione dei redditi. Gli importi pagati vanno sottratti al reddito imponibile IRPEF, con un tetto massimo annuo pari a 5.164,57 euro.I rendimenti maturati nel corso della gestione del conto individuale su cui confluiscono i versamenti, subiscono un prelievo fiscale tramite imposta sostitutiva con aliquota al:
Si tratta di aliquote più basse rispetto all'imposizione minima del 26% applicata a tutte le altre tipologie di rendimenti finanziari.
Per i montanti maturati successivamente al 01/01/2007 la rendita o il capitale ricevuti al termine della vita lavorativa, sono tassati con un’aliquota del 15% che si riduce dello 0,30% all’anno per ogni anno di permanenza nel fondo pensione oltre il quindicesimo, fino ad un’aliquota minima del 9%.
Per i montanti maturati prima del 2007 si applicano invece le regole tempo per tempo vigenti.
Trattamento fiscale delle polizze vita
Per le polizze vita è prevista una detrazione su un importo massimo annuo di 530 euro. Tale detrazione spetta nella misura del 19% dei premi versati per:
Il limite di spesa è più elevato nei casi seguenti:
Le aliquote applicabili ai redditi di capitale, corrisposti sui contratti di assicurazione sulla vita e di capitalizzazione, sono:
Le aliquote del 20% e del 26% possono tuttavia essere ridotte in caso di titoli pubblici o titoli ad essi equiparati, per i quali è stata mantenuta l’aliquota agevolata del 12,5 per cento.
Fondi pensione, PIP e polizze vita: quale scegliere?
Come emerge dalla lettura dei paragrafi precedenti, queste forme di risparmio rispondo ad esigenze molto differenti.
In particolare, a fondi pensione e PIP può aderire chiunque, indipendentemente dall'età o che svolga o meno un'attività lavorativa - dipendente o autonoma che sia.
Nel dettaglio possono aderire:
Nel caso delle polizze vita occorre fare un'analisi delle esigenze del contraente e della sua famiglia, ad esempio prendendo in considerazione chi è il soggetto che sostiene finanziariamente il nucleo familiare - che sarà l'assicurato - e quali sono i soggetti finanziariamente deboli, tipicamente figli minori e/o partner che non hanno un'occupazione o entrate regolari o adeguate.
Un altro caso tipico è quello delle famiglie che hanno impegni finanziari, come ad esempio un mutuo, e intendono anche in questo caso tutelare i soggetti fragili e garantire il pagamento del debito anche in caso di morte o invalidità dell'assicurato.
Infine, per sottoscrivere la polizza, il contraente dovrà fornire una serie di informazioni che serviranno per determinare il rischio. Informazioni che riguardano la salute del soggetto assicurato, la sua professione abituale e lo stile di vita - ad esempio se si tratta di un fumatore oppure no.
Insomma la Compagnia assicurativa deve sapere se il soggetto in questione conduce una vita che lo espone più o meno a rischi.
Appare abbastanza evidente che queste forme di accantonamento non sono perfettamente alternative una all'altra, dal momento che rispondono ad esigenze diverse. Dunque non esiste la scelta perfetta, a meno di non valutare entrambe le soluzioni in modo da proteggere sia il proprio tenore di vita una volta in pensione, sia quello dei propri cari in caso di eventi come la morte prematura e l'invalidità.