Falsi incidenti: come difendersi
Incidenti mai avvenuti, danni di sinistri reali aggravati artificiosamente per ottenere risarcimenti più consistenti: le truffe alle Assicurazioni, ma anche agli assicurati, possono essere di diversa natura.
Per tutelarsi bisogna seguire delle regole ben precise, altrimenti si rischia di dover pagare premi assicurativi sempre più elevati, pur avendo avuto sempre una condotta ineccepibile.
In questo articolo scopriremo:
Cos'è un falso incidente stradale?
Senza troppi giri di parole: il falso incidente stradale è un reato.
Rientra nella categoria delle truffe, ma il codice penale dedica a questa particolare forma di truffa un intero articolo, il 642:
"Chiunque, al fine di conseguire per sé o per altri l’indennizzo di un’assicurazione o comunque un vantaggio derivante da un contratto di assicurazione, distrugge, disperde, deteriora od occulta cose di sua proprietà, falsifica o altera una polizza o la documentazione richiesta per la stipulazione di un contratto di assicurazione, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Alla stessa pena soggiace chi al fine predetto cagiona a sé stesso una lesione personale o aggrava le conseguenze della lesione personale prodotta da un infortunio o denuncia un sinistro non accaduto ovvero distrugge, falsifica, altera o precostituisce elementi di prova o documentazione relativi al sinistro. Se il colpevole consegue l’intento la pena è aumentata. Si procede a querela di parte."
In sostanza, sono da considerare truffe:
Come può avvenire un falso incidente stradale?
Il falso incidente può essere frutto di:In questo secondo caso c'è un secondo automobilista ignaro dell'accaduto che rischia pesanti conseguenze, in prima battuta sul proprio premio assicurativo che potrebbe vedere un innalzamento di costo legato alla classe di merito, e in seconda battuta sul proprio patrimonio, laddove il contratto assicurativo non copra l'intero risarcimento ottenuto in maniera fraudolenta.
Come tutelarsi da un falso incidente stradale
Vediamo dunque il da farsi se ci si ritrova vittime di denuncia di un sinistro mai avvenuto, o di dichiarazioni false che aggravano i danni causati da un incidente verificatosi realmente.
È fondamentale rivolgersi immediatamente alla propria Compagnia assicurativa, e comunque non oltre i 30 giorni dalla comunicazione del sinistro, fornendo la propria versione dei fatti.
In caso contrario, il truffatore potrebbe trarre vantaggio dal fatto che l’assicuratore, trascorsi i 30 giorni, è autorizzato a risarcire il sinistro ritenendo il silenzio un riconoscimento implicito che il sinistro è avvenuto: si tratta del cosiddetto principio del silenzio-assenso.
Bisogna poi richiedere all'Assicurazione il pieno accesso agli atti relativi alla denuncia del sinistro, poiché è un diritto sia dei contraenti sia dei danneggiati.
Disconoscimento del sinistro
La comunicazione da fare alla Compagnia si chiama disconoscimento del sinistro, e va inoltrata alla Compagnia stessa mediante raccomandata con ricevuta di ritorno. Questo per avere una data certa poiché l'Assicurazione ha 45 giorni dalla ricezione della comunicazione per fornire le risposte al soggetto che ritiene di essere stato truffato.
La Compagnia assicurativa, effettuate tutte le verifiche del caso, potrà agire in tre modi:
Il disconoscimento del sinistro è importantissimo anche per un altro motivo: avuta notizia dell'incidente, la Compagnia assicurativa della vittima potrebbe applicare immediatamente un rincaro della polizza dovuto all'aumento della classe di merito per sinistro con responsabilità.
Con il disconoscimento, quindi, si chiede alla Compagnia:
Querela di parte
Il reato legato ai falsi incidenti richiede una querela di parte affinché l'autorità giudiziaria possa procedere con le indagini.
La querela, infatti, è definita “condizione di procedibilità”.
La Compagnia assicurativa ha 90 giorni di tempo per presentare la querela. Giorni calcolati a partire:
Cosa fare per evitare le truffe come il trucco dello specchietto?
Ci sono dei casi in cui i truffatori bypassano l'iter legato alle Compagnie assicurative, contando sull'emotività e l'inesperienza del truffato.
Il classico esempio è il cosiddetto trucco dello specchietto:
- un automobilista malintenzionato passa con il suo veicolo vicinissimo a quello della sua vittima;
- un complice lancia un oggetto contro l'auto della vittima provocando rumore e una sensazione di sfregamento contro il veicolo;
- l'automobilista truffatore ferma la vittima mostrandogli i danni alla propria auto (fasulli poiché procurati in precedenza) e, agendo in maniera concitata, propone di risolvere bonariamente la questione chiedendo un risarcimento immediato in denaro senza coinvolgere le Compagnie assicurative.
Le cifre richieste oscillano tipicamente fra i 50 e i 200 euro e sono soldi letteralmente rubati, senza contare gli eventuali danni causati all'auto della vittima a seguito del lancio dell'oggetto.
Come evitare tutto questo?
È semplice: occorre rifiutarsi categoricamente sia di pagare sul momento che di non coinvolgere le Compagnie assicurative.
Queste due decisioni disinnescheranno immediatamente le azioni dei malintenzionati, evitando alla vittima di essere truffato.