Lavorare inquina? No!
Lavorare inquina? No, almeno non nel senso tradizionalmente inteso del termine.
Ma ognuno di noi, ogni giorno, può ridurre l’impatto ambientale della sua routine di lavoro, del suo tran tran, delle sue abitudini. Vediamo insieme come...
Se lavori da casa
1) Controlla la temperatura della stanza in cui sei
Avere una temperatura ideale nel luogo in cui si lavora è fondamentale per la concentrazione e il benessere. Ma anche ottenerla senza inquinare è un passo chiave. Per questo è buona norma isolare bene l’ambiente in cui si trascorrono le ore di lavoro, chiudendo gli spifferi e magari montando i doppi vetri.
In estate, in particolare, se si usa l’aria condizionata, è buona norma raffrescare la stanza prima di iniziare a lavorare e poi, una volta raggiunta la temperatura desiderata, spegnere il condizionatore e smuovere l’aria con il solo aiuto di un ventilatore: il refrigerio sarà lo stesso, anzi forse persino superiore e l’inquinamento molto ridotto.
Stessa cosa vale per l’inverno: è buona norma accendere il riscaldamento solo al mattino, appena finisce la notte, e al calar della sera, quando la temperatura si fa più rigida. In questo modo il freddo esterno sarà compensato dal calore dei termosifoni, mentre durante il giorno, nelle ore di sole, la temperatura sarà costante. In questo modo il caldo sarà assicurato e l’inquinamento abbattuto.
2) Lavorare da casa ti permette di cucinare e di evitare piatti preconfezionati, evitando imballaggi e plastica inutile
Tra i molti vantaggi del lavorare da casa c’è anche quello, innegabile, di non essere costretti a pranzare fuori. Prepararsi un pranzo a impatto (quasi) zero non richiede molto tempo (quanto ti ci vuole per mettere su una pentola d’acqua? O per preparare un’insalata?) e riduce al minimo le attività inquinanti: niente plastica, niente consegne a domicilio, niente imballaggi. Inoltre, con ogni probabilità, mangerai meglio!
3) Ridurre il consumo di carta
Lavorare in ufficio è una delle attività a maggiore dispendio di carta che si possano compiere. Lavorare da casa, invece, ti consente di ridurre al minimo le stampe e i fogli. Potrai fare tutto (o quasi) a video. Gli alberi (e l’ordine sul tuo tavolo) ti ringrazieranno sentitamente.
Se lavori dall’ufficio
Tutti i casi mostrati fin qui sono possibili solo se si lavora da casa. Per chi lavora in un ufficio, a contatto con colleghi e capi, quasi nessuna di queste attenzioni per l’ambiente è possibile: la gestione dell’aria condizionata o del riscaldamento non dipendono da te, ma con ogni probabilità sono gestiti centralmente, per venire incontro alle esigenze di tutti. Anche il pranzo è di difficile gestione, così come la stampa dei fogli, rispetto alla quale, spesso, non si può scegliere. Nonostante questo, anche per chi fa vita da ufficio ridurre l’impatto ambientale è possibile, usando qualche accortezza. Ecco alcuni esempi
1) Per spostarti, se possibile, usa i mezzi pubblici o la bicicletta, oppure organizzati con i colleghi per un car pooling
Il tragitto casa/ufficio è spesso noioso, lungo, lento (il traffico delle ore di punta può essere terribile). Si stima che gli italiani passino in macchina, solo per andare e tornare dal lavoro, circa 2 ore al giorno, ossia 10 ore a settimana. Una pratica decisamente spiacevole e, per di più, ad alto tasso di inquinamento. La situazione, per noi e per l’ambiente, può migliorare cercando percorsi alternativi, magari più lunghi, ma meno trafficati. Oppure scegliendo, laddove possibile, i mezzi pubblici. Oppure ancora organizzandosi con amici e colleghi per viaggiare con un’auto sola. Il traffico ci sarà sempre (anche se, se lo facessero tutti, le auto si ridurrebbero di molto), ma la qualità dell’aria, almeno un po’, ne gioverà.
2) Porta in ufficio con te una tazza di ceramica per bere il the o il caffè e usa una borraccia per l’acqua
Il nostro Paese è il terzo nel mondo per consumo annuo pro capite di acqua in bottiglia, visto che ogni italiano si intesta circa 206 litri di acqua in bottiglia. Un dato praticamente doppio alla media europea, visto che i nostri vicini di casa ne consumano solo 117 litri a testa. Con la tua tazza o con la tua borraccia contribuirai a ridurre questo divario e, dato da non sottovalutare, sarai anche molto più elegante.
3) L'unione fa la forza: la parola d’ordine è condividere
Se, come è molto probabile, lavori in un open space, ti sarai accorto delle decine di doppioni che ci sono tra te e i tuoi colleghi: gli stessi giornali, lo stesso caricabatterie, gli stessi libri, gli stessi fascicoli, che per lo più rimangono inutilizzati per la maggior parte del tempo. Un buon modo per tagliare le emissioni (e anche i costi) potrebbe essere quello di mettere in comune quel che si usa tutti. Il giornale, per esempio: ne basta uno. O il carica batterie del cellulare: probabilmente tu e i tuoi colleghi avete lo stesso telefono. Un cavo solo andar potrebbe andare bene per tutti!